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Software libero non significa software gratis

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Quando si parla di software libero, una delle prime confusioni che spesso emergono è quella di associarlo automaticamente a qualcosa di gratuito. Molti pensano che “libero” equivalga a “gratis”, ma in realtà sono due concetti molto diversi e profondi, con implicazioni filosofiche, sociali, economiche e tecniche.

Capire questa distinzione è fondamentale per non ridurre il software libero a una semplice questione di prezzo, trascurando invece la sua vera portata: la libertà degli utenti.


Libero vs. gratuito: la differenza chiave

La definizione di software libero si basa sulle quattro libertà fondamentali stabilite dalla Free Software Foundation (FSF):

  1. Libertà 0: usare il programma per qualsiasi scopo.

  2. Libertà 1: studiare come funziona il programma e adattarlo alle proprie necessità (accesso al codice sorgente necessario).

  3. Libertà 2: ridistribuire copie per aiutare altri.

  4. Libertà 3: migliorare il programma e distribuire le versioni modificate.

Queste libertà parlano di diritti e non di prezzo.
Un software può essere libero e al tempo stesso venduto. Allo stesso modo, un software proprietario può essere distribuito gratuitamente, ma restare chiuso e non garantire nessuna libertà.


Esempi concreti: software libero a pagamento

Spesso si pensa che nessuno pagherebbe per software libero. In realtà, gli esempi abbondano e mostrano come il modello economico non si basi sul prezzo del “file”, ma sul valore aggiunto e sui servizi connessi:

  • Red Hat Enterprise Linux (RHEL)
    Distribuzione GNU/Linux libera (il codice sorgente è disponibile), ma venduta con abbonamenti a pagamento che includono aggiornamenti certificati, supporto tecnico, sicurezza estesa e consulenza.

  • Collabora Office (derivato da LibreOffice)
    Vende versioni personalizzate e servizi di supporto professionale a imprese e pubbliche amministrazioni. Il codice resta libero, ma l’assistenza ha un costo.

  • Nextcloud Enterprise
    La piattaforma di cloud storage self-hosted è libera e scaricabile gratis. Tuttavia, le aziende pagano abbonamenti per funzionalità avanzate, supporto e manutenzione.

  • Odoo (gestionale ERP)
    Ha una versione comunitaria libera, ma molte aziende acquistano moduli o versioni Enterprise per avere funzionalità aggiuntive.

Questi esempi dimostrano come il modello del software libero non escluda affatto la sostenibilità economica. Anzi, crea un ecosistema dove gli utenti hanno libertà, ma le aziende possono offrire servizi professionali remunerativi.


Il falso mito del “gratis è meglio”

Molti si fermano alla logica del prezzo: “perché pagare se posso scaricarlo gratis?”. Ma il vero valore del software libero sta altrove:

  • Indipendenza: non sei vincolato a un fornitore unico, puoi cambiare chi ti fornisce supporto senza perdere il software.

  • Sicurezza e trasparenza: il codice aperto permette audit indipendenti, riducendo il rischio di backdoor o spyware.

  • Personalizzazione: aziende, scuole o enti pubblici possono adattare il software alle proprie esigenze, senza dover aspettare decisioni di multinazionali.

  • Collaborazione: chiunque può contribuire a migliorare il progetto, creando innovazione condivisa.

Al contrario, un software proprietario può essere distribuito gratuitamente (come accade con molte app o servizi “free”), ma vincolare l’utente con pubblicità, raccolta di dati o limiti d’uso. È gratuito, sì, ma non è libero.


Perché la confusione persiste?

La lingua inglese distingue tra free as in freedom (libero come libertà) e free as in free beer (gratis come birra offerta). In italiano, invece, il termine “libero” spesso viene confuso con “gratuito”.

Questa ambiguità ha contribuito a diffondere il malinteso. Parlare di software libero significa ribadire che l’elemento centrale non è il costo, ma il diritto di scegliere, studiare, condividere e migliorare.


Conclusione

Il software libero non è una questione di prezzo, ma di autodeterminazione digitale.
Può essere gratuito, ma può anche essere venduto, offrendo servizi, garanzie e supporto.

Ridurre il discorso al “non pago nulla” significa perdere di vista la portata rivoluzionaria del concetto. Il software libero è un bene comune, che cresce nella misura in cui le persone e le comunità lo adottano, lo sviluppano e lo sostengono.


👉 Vuoi davvero capire se un software è libero o no? Non guardare il prezzo. Guarda se ti garantisce le quattro libertà.