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Fuori da qui

Trump e l’invio di truppe federali in California: un punto di non ritorno per la democrazia americana

“Se alcuni di noi possono essere prelevati dalla strada senza un mandato, solo sulla base di sospetti o del colore della pelle, allora nessuno di noi è al sicuro. I regimi autoritari iniziano prendendo di mira le persone meno in grado di difendersi. Ma non si fermano qui. (...) La California è solo la prima, ma di certo non finirà qui.

“Crimini di guerra in Sudan”: il report di HRW documenta le violenze delle forze armate sui civili

Da due anni il Sudan è teatro di un conflitto brutale tra due generali rivali, con conseguenze devastanti: milioni di persone sfollate, carestie in aumento, un numero imprecisato di morti e stupri di guerra. Nel silenzio della comunità internazionale, il paese è travolto da una pulizia etnica che nessuno sembra in grado di fermare.

Netanyahu ha ora la guerra che voleva: chi ne pagherà il prezzo?

È possibile scatenare una guerra a tutto campo con un paese attivamente impegnato in negoziati con la più grande potenza dell’Occidente, nonché propria principale alleata, come gli Stati Uniti? Accampando come ragione del nuovo conflitto, quando è ancora in corso quello su Gaza, il sospetto che quel paese si doti della stessa, ipotetica arma nucleare che era oggetto proprio dei negoziati?  

Perché Israele ha attaccato l’Iran

Per capire i motivi dietro gli attacchi aerei di giovedì notte di Israele in Iran, bisogna partire da un altro giorno di giugno, di oltre 40 anni fa, quando nacque la Dottrina Begin. Il 7 giugno 1981 alle 15.55, infatti, dalla base aerea di Etzion nel Sinai, decollarono 8 cacciabombardieri ognuno con una bomba ad alta penetrazione da 900kg e 6 caccia di scorta per compiere quella che venne chiamata in codice Operazione Babilonia.