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Notizie dal mondo arabo

Gaza

Non c’è stata nessuna tregua umanitaria. Annuncio falso.
Bombardamenti e pallottole sono continuate a risuonare a Gaza, senza sosta.
Fumo negli occhi, per coprire i crimini compiuti ogni istante.
Negli ospedali sono arrivati ieri 88 corpi di persone uccise e 374 ferite.
Tra di loro 11 persone uccise mentre aspettavano gli aiuti-trappola. 36 i feriti.
Nelle ultime 24 ore sono 11 le persone morte a causa della fame, tra di loro una bambina di 2 mesi di età.
Israele continua a negare che a Gaza ci fosse la fame.
Le foto e i video vengono smentiti spudoratamente contro ogni evidenza.

Handala

Il volontario italiano, il collega Antonio Mazzeo arriva oggi in Italia.
La posizione del governo italiano in merito all’azione di pirateria navale israeliana è vergognosa e avvilente: “O firmino oppure saranno espulsi coercitivamente”, ha detto il “ministro” degli esteri Tajani, come un commentatore di strada in un bar.
Molto più rispettose del diritto internazionale e del ruolo dell’Italia nel Mediterraneo, invece, sono state le posizioni di tanti sindaci e consigli comunali, come per esempio Messina (da cui proviene Mazzeo ndr).

Ci sono in corso molte mobilitazioni popolari per chiedere il rilascio degli ostaggi internazionalisti nelle carceri israeliane e per la consegna alla popolazione di Gaza degli aiuti rubati da parte dell’esercito di Tel Aviv. Tra le iniziative programmate oggi segnaliamo la manifestazione davanti alla Prefettura di Catania.

Operazione maquillage di Netanyahu, che in italiano suona meglio: trucco.
Approvare il passaggio di un centinaio di camion di aiuti umanitari dall’Egitto viene propagandato come se fosse una soluzione.
Una goccia nel mare dei bisogni, ma è una vittoria per le pressioni dell’opinione pubblica mondiale che si sta mobilitando in tutti i modi per smuovere le sorde diplomazie.
Soprattutto le mobilitazioni davanti alle sedi diplomatiche egiziane per chiedere al governo di Al-Sisi di non stare a guardare.

L’altra operazione propagandistica di lancio degli aiuti dal cielo è finita miseramente in una farsa, che ha rischiato di trasformarsi in tragedia.
L’equivalente di un carico di un camion di aiuti dagli Emirati, trasportato da caccia giordani al costo di 300 mila dollari, ha ferito tre persone nel nord della Striscia.
Si deve riconoscere però che il lancio ha prodotto molti like alla propaganda di Abu Dhabi, Amman e Tel Aviv.

Il ricercato per crimini di guerra dalla Corte penale internazionale, Netanyahu: “Adesso l’Onu non ha alibi”.
È l’ammissione lampante del fallimento del disegno criminale dell’uso della fame come strumento di guerra.
L’Onu chiede il passaggio di 500 camion al giorno per coprire il fabbisogno di 2 milioni di affamati per colpa del comportamento criminale dei generali israeliani. Soprattutto l’Onu chiede il cessate il fuoco, che i criminali continuano a non ascoltare.

I dati delle morti per fame e le immagini che arrivano da Gaza sono eloquenti: “Si sta consumando un nuovo Olocausto. Gaza come Auschwitz”. Lasciano il tempo che trovano i dibattiti israeliani su se si trattasse effettivamente di fame o soltanto di malnutrizione. Anche il cowboy della Casa Bianca ha detto la sua parola negazionista.

Appello del Papa

Gaza, Papa Leone XIV: “Gravissima situazione umanitaria. La popolazione è schiacciata dalla fame”. “Seguo con molta preoccupazione la gravissima situazione umanitaria a Gaza dove la popolazione civile è schiacciata dalla fame e continua a essere esposta a violenze e morte”.
Papa Leone XIV, durante l’Angelus da piazza San Pietro, ha parlato dell’assedio di Israele alla Striscia di Gaza: “Rinnovo il mio accorato appello al cessate il fuoco, alla liberazione degli ostaggi, al rispetto integrale del diritto umanitario”.

Proprio ieri l’Osservatore Romano, nell’apertura di prima pagina, scriveva: “Da una parte Israele, le cui autorità sostengono che a Gaza non c’è carestia, dall’altra le immagini di bambini denutriti, i corpi scheletrici, gli occhi enormi su volti scavati dalla fame. Foto strazianti, che girano ormai da settimane, ma che negli ultimi giorni si sono moltiplicate, perché la fame che per qualcuno non esiste colpisce ogni giorno di più”.
Il giornale vaticano, citando la posizione di Francia, Germania e Regno Unito, ha commentato: “Forse anche loro hanno visto quelle foto che altri non vogliono o fanno finta di non vedere”.

Stato di Palestina

LETTERA APERTA di 34 EX AMBASCIATORI A MELONI, ‘RICONOSCERE SUBITO STATO PALESTINA’

“L’iniziativa da assumere con urgenza, di altissimo significato politico e tutt’altro che meramente simbolica, è l’immediato riconoscimento nazionale dello Stato di Palestina, in vista della Conferenza internazionale sull’attuazione della soluzione e due Stati”.
E’ l’appello contenuto in una lettera aperta alla premier Giorgia Meloni firmato da 34 ambasciatori in pensione – tra cui ex Direttori politici, ex ambasciatori alla Ue e alla Nato, in Cina, Regno Unito e Russia – nella quale si sottolinea: “Ci sono momenti nella storia in cui non sono più possibili ambiguità né collocazioni intermedie. Questo momento è giunto per Gaza”.
“Ormai da molti mesi non ci sono più giustificazioni possibili o argomentazioni convincenti sulla condotta delle operazioni militari israeliane a Gaza.
Gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 non hanno più alcuna relazione, né quantitativa né qualitativa, con l’orrore perpetrato nella Striscia da Israele nei confronti della stragrande maggioranza di civili inermi e che non è affatto improprio qualificare in termini di pulizia etnica, mentre la Corte Internazionale di Giustizia esamina gli estremi del genocidio”.

Ricordiamo che nel 2015, quando FdI era un partito di opposizione al governo Renzi, la stessa Meloni firmò insieme agli altri esponenti del partito erede del MSI una mozione parlamentare che spingeva per il riconoscimento dello Stato di Palestina.

Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio

In centinaia di comuni italiani capeggiati dal Comune di Bologna si sono svolte le iniziative del rumore x Gaza: la campagna nazionale “Gaza muore di fame: disertiamo il silenzio”.
Le mobilitazioni “vogliono sensibilizzare sulla gravissima situazione palestinese, dove la popolazione civile continua ad essere vittima di attacchi quotidiani e non ha accesso ad acqua e cibo, e sul ruolo dei governi nazionali e dell’Unione europea”.
Ieri, domenica 27 luglio, alle 22, in tutte le piazza hanno risuonato le campane delle chiese, pentole dei cittadini e cittadine, canzoni di gruppi musicali dedicati a Gaza.

Le iniziative sono state messe in campo per farsi sentire idealmente fino a Gaza, perché la popolazione palestinese sappia di non essere sola.

Sciopero della fame a staffetta contro il genocidio

La pratica dello sciopero della fame si sta diffondendo in tutto il mondo.
In Italia è nata nei giorni scorsi una catena solidale a Vicenza.
In Israele e Palestina, i e le “Combattenti per la Pace” hanno iniziato tre giorni di sciopero totale contro l’invasione di Gaza e per la fine della guerra contro la popolazione palestinese.
A Gaza, tre giornalisti stanno continuando lo sciopero per reclamare l’attenzione del mondo al dramma dei due milioni di affamati per colpa dell’azione criminale israeliana.
L’iniziativa lanciata da Anbamed è entrata nell’undicesima settimana.
Oggi, lunedì 28 luglio, prosegue per la 74a giornata l’azione nonviolenta di sciopero della fame per 24 ore a staffetta. La solidarietà non dorme. Si mobilita anche in tempo di vacanze. Continueremo la campagna di sciopero della fame 24H a staffetta fino alla fine definitiva della guerra contro la popolazione di Gaza.

L’azione continuerà nei prossimi giorni con la partecipazione di altri gruppi. Gli iscritti sono tantissimi e, secondo le disponibilità espresse, costruiremo il calendario con l’elenco dei partecipanti di tantissime città italiane, europee e arabe.

ANBAMED

Fonte
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