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Come si vive in un campo profughi a Tulkarem: le testimonianze di Nour e Munir, palestinesi e Combattenti per la Pace 

Ho partecipato qualche giorno fa a questo incontro online con gli attivisti palestinesi Nour e Mounir, entrambi affiliati ai Combatants for Peace: Nour è stato tra i fondatori del movimento due decenni fa; Mounir ha aderito alla proposta in anni più recenti. I

l dialogo è stato aperto e facilitato da Carly Rosenthal, australiana residente in Israele, nell’ambito della campagna di co-resistenza attualmente in corso nei territori occupati. Si tratta di azioni concrete: cibo, pannolini e latte in polvere per neo-nati, beni essenziali, cui i Combattenti per la Pace provvedono in modalità condivisa, grazie anche al crescente sostegno da fuori Israele (maggiori informazioni sulla campagna a questo link:https://www.drove.com/campaign, Summer Campaign: Emergency Assistance, Shared Resistance).

L’ incontro ha dato voce a due uomini semplici, che hanno avuto il coraggio di offrirci la loro esperienza diretta e drammatica. Mentre ascoltavo la loro testimonianza, il mio cuore mi sussurrava: cosa ne sarebbe di ognuno di noi, se uomini armati violassero il calore e la protezione delle nostre dimore, nell’oscurità notturna, quando siamo più vulnerabili… strappandoci alla nostra vita e distruggendo il nostro focolare? Quanta forza nelle parole di questi fratelli, portavoce di una comunità che risponde alla brutalità più cieca con la nonviolenza, il tendere la mano gli uni agli altri.

In un contesto in cui la pura sopravvivenza è messa in discussione, i genitori hanno la tenacia di voler evitare ai loro figli la perdita di anni di scuola, laddove oltre alle abitazioni anche le scuole vengono lacerate, fratturando intenzionalmente le basi della vita e dell’identità di un popolo, i talenti, i sogni…

Sogni che si trasformano in incubi, nell’animo di bimbi che imprimono la distruzione e la violenza nei loro disegni, di giovani la cui vitalità, imprigionata, costretta, negata, sfocia in sentimenti di disperazione e di rabbia. I guerrieri di pace aiutano e resistono, con la composta dignità di una comunità che difende il proprio diritto ad esistere attraverso la presenza ingenua ed essenziale del proprio corpo pacifico. Dov’è la nostra dignità, di fronte a questi accadimenti di cui ci stiamo rendendo amaramente corresponsabili?

“Cosa possiamo fare” è la domanda che tutti ci poniamo. E la risposta passa attraverso una presa di consapevolezza dei meccanismi che hanno reso possibile l’incontrastato manifestarsi di una tale follia. “Cosa possiamo fare noi?”

Ricercare e comunicare la verità. Capire le basi ideologiche del sionismo messianico, ma anche affinare il riconoscimento di quelle ideologie insidiose che vengono iniettate nelle nostre società, in primis la credenza che il popolo non abbia potere, la più grande menzogna cui abbiamo accettato di credere.

Diffondere l’informazione, in maniera che nessuno possa dire “io non sapevo”. Nei paesi anglosassoni c’è la consuetudine di scrivere ai propri rappresentanti, all’interno del Congresso. Anche noi dobbiamo unirci per mobilitare i nostri rappresentanti degli enti locali, comunicando con la loro umanità di individui senza etichette e prendendoli per mano nel riscoprire l’esercizio delle prerogative degli enti territoriali in materia di diritto internazionale.

E soprattutto… l’urgenza. Dobbiamo agire compatti e in armonia sinergica, con obiettivi chiari e concreti, in primis l’embargo, ad iniziare in ordine d’importanza dall’embargo delle armi. Togliamo il nutrimento alla violenza subito! Nutriamo una cultura del disarmo e della convivenza pacifica, riappropriamoci della sovranità della nostra coscienza umana.

E infine, non meno importante anzi essenziale per assicurare continuità a questo impegno di solidarietà nel concreto delle emergenze: la nostra partecipazione alla raccolta fondi. Ed ecco qui il link per donazioni anche minime ma preziose:

https://www.drove.com/campaign/688f46802974ddf4c4dc49dd?emci=5034ad5e-2c79-f011-b481-6045bdfe8e9c&emdi=f063b698-3879-f011-b481-6045bdfe8e9c&ceid=13846792

Per sapere dei prossimi incontri on line, tutte le info sono sulle pagine social:

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Redazione Italia

Fonte
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