Pubblichiamo integralmente la lettera dell’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione–ASGI APS, con la quale si chiede al Consiglio Nazionale Forense di tornare all’originaria organizzazione del convegno dal titolo La violazione dei diritti umani a Gaza e nei territori occupati, ritenendo incomprensibile “la scelta di accettare le richieste formulate dell’Associazione Giuristi Ebrei (AGE)”, giacché l’evento consentiva già “un’effettiva interlocuzione anche tra differenti punti di vista”[accì]
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Egregio Sig. Presidente,
abbiamo accolto molto positivamente la scelta del Consiglio Nazionale Forense di organizzzare per il prossimo 4 Settembre il convegno dal titolo “La violazione dei diritti umani a Gaza e nei territori occupati”, con la partecipazione della Relatrice speciale ONU Dr.ssa Francesca Albanese e della Collega Avv. Barbara Spinelli del Foro di Bologna.
A fronte del genocidio in corso, della morte per fame di uomini, donne e bambini, dell’uccisione di giornalisti e giornaliste, operatori e operatrici sanitarie, della sistematica distruzione di case, scuole, ospedali, il convegno, promosso su impulso della Commissione Diritti Umani e Protezione Internazionale del CNF, appariva la giusta sede per esaminare quanto sta avvenendo a Gaza sotto il profilo giuridico con riferimento ai principi del diritto umanitario e internazionale.
Riteniamo pertanto incomprensibile la scelta di accettare le richieste formulate dell’Associazione Giuristi Ebrei (AGE), che ha lamentato l’assenza di contraddittorio e chiesto di integrare il programma, tenuto conto che la dott.ssa Albanese interviene come Relatrice speciale delle Nazioni Unite e che la stessa esercita una funzione istituzionale riconosciuta a livello multilaterale, con un’autorevolezza che dovrebbe essere riconosciuta dall’intera comunità internazionale.
Crediamo che la decisione di modificare il titolo e di prevedere ulteriori interventi, revocando i crediti all’evento, peraltro senza passaggi formali ed interlocuzione rispetto alla decisione definitiva con la Dr.ssa Albanese e la Collega Avv. Spinelli, rischi di modificare l’assetto originario del convegno e di trasformarlo da evento squisitamente giuridico ad iniziativa oggetto di strumentalizzazione politica.
Altresì riteniamo che la revoca dei crediti formativi prima riconosciuti, quasi a svilire il carattere formativo e scientifico dell’evento, costituisca un pericoloso precedente, un segno tangibile di un’ingerenza politica che ben potrebbe, in futuro, essere esercitata con riferimento a qualsiasi altra iniziativa promossa nell’ambito della tutela dei diritti umani.
Chiediamo quindi che il CNF torni all’originaria organizzazione dell’evento, che già consentiva un’effettiva interlocuzione anche tra differenti punti di vista. Nulla impedira’ un successivo evento, declinato in differenti modalità. La tradizione formativa del CNF non consente di dare spazio a un dibattito che, anziché offrire elementi di conoscenza, diverra’ un talk-show mediatico, alimentando anche all’interno dell’avvocatura tensione e spinte che non dovrebbero trovare alcuno spazio di legittimità.
Esprimiamo tutto il nostro appoggio, oltre che alla dott.ssa Albanese, anche alla Collega, Avv. Barbara Spinelli, socia ASGI e co-presidente dell’European Lawyers Association for Democracy and Human Rights, il cui curriculum testimonia la serietà e la determinazione a denunciare, ovunque e nei confronti di chiunque, le violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani e condanniamo fermamente la campagna di denigrazione operata nei loro confronti da alcuni organi di stampa.
Manteniamo in ogni caso fermo il nostro impegno ad essere presenti al convegno anche per richiamare ancora una volta l’attenzione sul silenzio colpevole delle istituzioni italiane, rimaste del tutto inerti a fronte degli ordini di rilascio di visti umanitari o per famiglia impartiti dal Tribunale di Roma per 5 nuclei familiari di gazawi, con il rischio di esporre ogni giorno le persone interessate a gravissimi rischi per la vita e l’incolumità personale.