Dal nostro amico Sharif, che ha perso recentemente il padre per assenza di cure e per fame riceviamo questo messaggio direttamente da Gaza. Sharif ci ha aiutato ormai più di un anno fa ad entrare in contatto con la studentessa in economia Nancy Hamad, di cui abbiamo parlato in diversi articoli.
Sappiamo che la “Flottiglia della Resilienza” potrebbe non raggiungere le coste di Gaza, ma dal momento in cui ha preso il largo e ha solcato i mari ha raggiunto i nostri cuori afflitti.
Non sono solo navi, ma un messaggio vivente che sfida il vergognoso silenzio del mondo, dicendo alla Gaza assediata: “Non stiamo tutti in silenzio”.
In un momento in cui la voce si è unita all’ingiustizia, i popoli liberi del mondo si sono fatti avanti per gridare di fronte all’oscurità: “Siamo con voi. Non abbiamo dimenticato. Non abbiamo tradito la nostra umanità”.
Questo non è un viaggio verso un porto, ma verso la nostra coscienza. È un grido di resistenza che solca i mari per dire: “Ci sono ancora persone in questo mondo che combattono l’ingiustizia, non solo con le armi, ma con la presa di posizione e i principi”.