Dopo giorni di proteste resistenti, fantasiose e illuminanti da parte dei campi di protesta di Colonia “Rheinmetall Entwaffnen”(Disarmare Rheinmetall) contro la politica bellica tedesca, la manifestazione conclusiva con oltre 3000 partecipanti è stata attaccata dalla polizia fin dall’inizio. (Rheinmetall è la maggiore industria bellica tedesca produttrice di armi da fuoco, N.d.t).
Tutto è iniziato con provocazioni come il blocco ripetuto e immotivato del corteo. Già all’inizio la polizia ha impedito al corteo di partire per circa un’ora. Le provocazioni sono proseguite con azioni violente contro singole persone che, a causa del loro abbigliamento, sono state accusate di essere mascherate. Inoltre, c’è stato il tentativo di separare il blocco rivoluzionario anticapitalista. “Poco prima delle 18, la polizia ha nuovamente fermato la manifestazione e ha attaccato il blocco rivoluzionario posteriore con pugni e spray al peperoncino per separarlo dal resto del corteo. Ci sono diverse decine di feriti”.
Alla fine, il blocco è stato illegalmente circondato per ore. Il camion con l’altoparlante è stato preso d’assalto e perquisito. Nel frattempo sono state chiamate sempre più unità di polizia. Anche un idrante e un carro armato sono stati portati sul posto. Le squadre d’assalto della polizia hanno continuato ad avvicinarsi con la forza alle persone circondate trascinando via arbitrariamente singoli individui. Hanno letteralmente condotto una “guerra contro gli oppositori della guerra”! Questi ultimi però hanno resistito e non si sono lasciati dividere. Gli abitanti di Colonia sono arrivati e hanno mostrato la loro solidarietà.
È stato negato l’accesso all’osservatrice parlamentare. Anche i passanti e i residenti che volevano fornire acqua alle persone intrappolate sono stati molestati dalla polizia. L’assistenza medica a persone gravemente ferite è stata ostacolata in modo mirato. Non è solo una violazione dei doveri, ma semplicemente un disastro. Il servizio medico di emergenza è stato in servizio senza sosta fino alle prime ore del mattino. Il numero totale dei feriti è “nell’ordine delle centinaia”. Alcuni hanno dovuto essere ricoverati in ospedale.
L’accerchiamento è durato per 8 ore. E questo nonostante numerose sentenze dei tribunali che dichiarano illegale l’accerchiamento dei manifestanti.
In tarda serata e fino a dopo mezzanotte si sono svolte delle manifestazioni di solidarietà. Ma anche queste sono state ostacolate e disperse dalla polizia. L’identità delle persone circondate è stata sistematicamente registrata. Già durante il giorno la polizia aveva filmato l’intero corteo.
La manifestazione era e rimaneva pacifica. Non c’era nulla – se non futili motivi e misure di protezione per la propria incolumità fisica – che potesse giustificare anche solo lontanamente una tale violenza da parte della polizia.
La polizia di Colonia aveva cercato in precedenza di vietare l’intera protesta contro la guerra organizzata da “Rheinmetall Entwaffnen”, ma ha dovuto revocare il divieto a causa di una sentenza del tribunale. Volevano ora dimostrare, attraverso le loro provocazioni, che questa protesta non era pacifica? Secondo questa narrativa, non sono i guerrafondai ad essere violenti, ma coloro che si oppongono con la disobbedienza civile alle politiche di morte e distruzione. Oppure, su incarico indiretto e “non dichiarato” dell’industria bellica tedesca e dei sostenitori della guerra, si vuole scoraggiare definitivamente gli oppositori di queste politiche – in particolare gli anticapitalisti tra loro – dal protestare? Si può anche dirlo in modo più esplicito: “Agli oppositori della guerra, soprattutto a quelli che prendono di mira il potere e il profitto delle grandi aziende, deve essere spezzata la spina dorsale”, con totale disprezzo dei diritti fondamentali come il diritto alla libertà di riunione o all’integrità fisica.
Molti dei partecipanti ritengono che entrambe le ragioni abbiano un ruolo. Gli oppositori della guerra si sono dimostrati più resistenti del previsto, “non così codardi e depravati come i poliziotti che li maltrattano”. “Germania, stai scivolando sempre più a destra. In prima linea, la polizia!”
Protestate e dichiarate la vostra solidarietà!
Condanniamo con indignazione il comportamento della polizia di Colonia. I manifestanti hanno reagito con assoluta disciplina agli attacchi brutali, che non possono essere giustificati in alcun modo. Hanno difeso con coraggio il diritto di lottare per un mondo senza egemonia e senza guerre!
Forum Gewerkschaftliche Linke Berlin (Forum della sinistra sindacale di Berlino)
di Peter Vlatten
La polizia interviene con estrema violenza contro le persone intrappolate nel cordone. Pugni e calci anche a chi giace a terra. #RheinmetallEntwaffnen
Traduzione dal tedesco di Thomas Schmid.