- CHI SIAMO
- INIZIATIVE
- OPEN TECH
- BIBLIOTECA
- LA RADIO
- LIBERI SOCIAL
- NOTIZIARIO
Biblioteca
Tags | |||
---|---|---|---|
![]() |
Software libero e open source tra potenzialità e criticità: tre esperienze a confronto |
Webinar del Gruppo di studio sulle tecnologie dell’informazione nelle biblioteche e biblioteche digitali (TBID) dedicato al software libero e open source. Giuseppe Aceto, Matteo Ruffoni e Giovanni Bergamin racconteranno esperienze vive sull’applicazione e l’uso di strumenti open source declinate all’interno del mondo dell’università, della scuola e delle biblioteche. Durante il webinar i tre relatori ci parleranno dei risultati positivi ma anche degli ostacoli incontrati nelle loro esperienze, con l’obiettivo di fornire degli spunti per iniziare a fare scelte consapevoli riguardo l’uso di strumenti alternativi a quelli forniti, spesso con limitazioni tecniche e funzionalità opache, dalle grandi piattaforme commerciali proprietarie. Modera Lorenzo Gobbo (Università della Svizzera italiana) |
software libero |
![]() |
Revolution OS ITA - Il documentario sul mondo del software libero |
Revolution OS è un documentario statunitense del 2001, diretto da J.T.S. Moore. Nel film si ripercorrono venti anni di storia di GNU, Linux, del software libero e dell'open source. Il film narra la storia del sistema operativo GNU/Linux, dalle sue origini al 2001, ponendo inoltre l'accento sulla differenza tra software libero e software open source e analizzando alcuni casi di programmi rilasciati sotto licenza libera (ad esempio Apache). Nel documentario non mancano le accuse contro la Microsoft e rivelazioni di protagonisti famosi. Nel corso del documentario vengono intervistati noti hacker ed imprenditori, tra cui Richard Stallman, Linus Torvalds, Eric Raymond, Bruce Perens, Michael Tiemann, Larry Augustin, Frank Hecker e Brian Behlendorf. REVOLUTION OS racconta la storia all'interno degli hacker che si ribellarono al modello del software proprietario e Microsoft per creare GNU / Linux e il movimento Open Source. Il 1 ° giugno 2001, CEO di Microsoft Steve Ballmer ha dichiarato: "Linux è un cancro che si attacca in un senso di proprietà intellettuale a tutto ciò che tocca." Microsoft teme GNU / Linux, ed è giusto così. GNU / Linux e l'Open Source e Software Libero movimenti rappresentano senza dubbio la più grande minaccia alla maniera di Microsoft di vita. Girato in cinemascope su pellicola 35mm nella Silicon Valley, Revolution OS rintraccia i motori principali e gli agitatori dietro a Linux, e scopre come e perchè Linux è diventato una minaccia potente. REVOLUTION OS presenta interviste con Linus Torvalds, Richard Stallman, Bruce Perens, Eric Raymond, Brian Behlendorf, Michael Tiemann, Larry Augustin, Frank Hecker e Rob Malda. Aziende come Hewlett-Packard, IBM, Oracle, Wipro, Ogilvy & Mather, OSTG, e DreamWorks Animation hanno affittato REVOLUTON OS per proiezioni private teatrali. Ha inoltre proiettato in numerosi festival tra cui South By Southwest Film Festival, l'Atlanta Film & Video Festival, Boston Film Festival, e Denver International Film Festival. REVOLUTION OS ha vinto come miglior documentario, sia a Savannah Film & Video Festival e al Festival del Cinema di Kudzu |
software libero |
![]() |
Elementi. Libro primo |
Molto spesso avviene che libri moderni di argomento scientifico abbiano, almeno a guisa d’introduzione, pagine relative alla storia delle ricerche compiute fin dall’antichità in quel dato campo di studi, e in tali pagine si parli piú o meno diffusamente della scienza greca. |
matematica, geometria |
![]() |
Come scrivere i riferimenti bibliografici |
Questa guida si basa sui British Standard BS 1629 e BS 5605. In ogni caso, dato che tali standard non coprono tutte le fattispecie che si possono presentare nella realtà, laddove necessario gli Autori integreranno tali standard con quanto viene considerato nella prassi una best practice. |
Università di Padova, catalogazione bibliografica, Bibliografia |
![]() |
Sistema di riferimento bibliografico |
L’Editore utilizza due sistemi di riferimento bibliografico fra loro alternativi: il sistema Autore-Anno e il sistema Autore, Titolo abbreviato. L’Autore è tenuto a verificare quale dei due sistemi è stato scelto dalla Direzione della Rivista o della Collana o dal Curatore della miscellanea di destinazione. Varianti specifiche alle presenti norme per alcuni settori disciplinari possono essere indicate dalle singole Direzioni scientifiche. Ogni articolo o saggio va accompagnato dalla bibliografia finale. Non è ammesso fornire le indicazioni bibliografiche complete unicamente nelle note. Al fine di evitare idiosincrasie di tipo linguistico, i riferimenti bibliografici dovranno assumere integralmente la lingua della fonte bibliografica citata. NON è in assoluto ammesso il ricorso ad abbreviazioni quali: Ivi, Ibid., Ibidem, Id., Ead., cit., op. cit. e analoghi. Ogni riferimento, anche se ricorrente più volte, deve essere sempre ripetuto secondo lo schema base. |
catalogazione bibliografica, Bibliografia |
![]() |
Classificazione (non solo Dewey) –1 |
Le discussioni sulla priorità da assegnare ai repertori normativi che riguardano l’analisi concettuale dei documenti, si tratti di soggettari alfabetici o di schemi di classificazione, se sia cioè da preferire la globalità dello scibile a una specializzazione settoriale, non sono certamente recenti; esse peccano talora di una valutazione assoluta, là dove sarà invece la ragione stessa della biblioteca, dell’istituto, del centro di documentazione, la loro missione, a rendere preferibile l’una o l’altra soluzione. Jens-Erik. Mai ci ricorda che le classificazioni generali facilitano l’interoperabilità tra sistemi diversi di ricupero, mentre le classificazioni speciali permettono ricerche più esaustive e specifiche. |
Dewey, classificazione bibliografica, Bibliografia |
![]() |
La notizia bibliografica |
Testo preparato per il corso di qualifica professionale “Bibliotecario – Tecnico delle biblioteche”, organizzato dal CPFP “Luigi Durand de La Penne” della Spezia nell’anno formativo 2010/2011. Aggiornato alla Circolare ICCU di gennaio 2010 e alla successiva nota ICCU del 23 luglio 2010 “FAQ sull’applicazione delle REICAT in SBN”. |
Bibliografia, SBN, catalogazione bibliografica |
![]() |
Sapienza Magazine - 01/24 |
Questo numero di Sapienza Magazine è dedicato al tema più discusso nel dibattito pubblico e scientifico-tecnologico e che provoca, allo stesso tempo, entusiastiche aspettative e richiami alla cautela: l’Intelligenza artificiale. Grazie alla ricchezza multidisciplinare e interdisciplinare che caratterizza il nostro Ateneo, e ai contributi di studentesse e studenti della nostra Comunità, l’argomento è presentato e analizzato sotto diverse prospettive. L’intelligenza artificiale è anzitutto osservata da un punto di vista cognitivo, indagando il ruolo che le tecnologie hanno nei processi della conoscenza umana, dove è sempre più difficile stabilire il confine tra ciò che è mentale e ciò che non lo è. Ma al di là della sfida che essa porta con sé, con tutte le implicazioni filosofiche ed etiche connesse, concretamente a che punto è l’applicazione dell’AI nei diversi settori scientifici e tecnologici? Docenti, ricercatrici e ricercatori di Sapienza fanno il punto su questo, intervenendo su alcune significative applicazioni settoriali di questo nuovo potente strumento. Nell’ambito della robotica, tecniche innovative di visione, apprendimento e controllo dei movimenti possono influenzare fortemente lo sviluppo di questa disciplina ingegneristica. In medicina, le applicazioni vanno al di là della sola intelligenza artificiale: si parla infatti dell’incontro tra la medicina digitale e la medicina di precisione, per diagnosi e cure sempre più mirate, come avviene con la neonata Unità multidisciplinare CARE, che nella Torre della ricerca dell’Umberto I lavora con una infrastruttura digitale innovativa multistrato. Nelle scienze naturali l’intelligenza artificiale è già largamente utilizzata, con ricadute anche sul nostro quotidiano, per esempio per le previsioni meteo. C’è poi la questione generativa e dei linguaggi – da quello umano, a quello della programmazione a quello musicale – che richiama implicazioni relative anche alla creatività e all’arte. Sapienza sta sviluppando molti di questi ambiti all’interno dei progetti di Rome Technopole, l’ecosistema coordinato dal nostro Ateneo, dove si incontrano università e imprese, in coerenza con i tre assi strategici del Piano nazionale di ripresa e resilienza: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale. L’intelligenza artificiale è al centro di due Flagship Project, oltre a essere strumento abilitante di altri due FP e sostanzialmente trasversale a quasi tutti i progetti. La nostra rivista ospita poi un omaggio a colei che ha scritto il primo algoritmo della storia, aprendo la strada all’informatica: Ada Lovelace. Intervistata con l’ausilio dell’AI generativa, la matematica “parla” di sé, dei suoi studi e delle sue intuizioni, commentando lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e inviando un caloroso messaggio alle ragazze STEM di oggi. Ed è dedicato a giovani studiose e studiosi il focus sui progetti che saranno realizzati in Sapienza grazie alle 12 borse Marie Skłodowska-Curie vinte nel 2024: un bouquet di talenti e ricerche di eccellenza che vanno dalle scienze umane e sociali alle scienze cosiddette dure. Un approfondimento del tutto particolare è quello sulle collezioni d’arte dell’Ateneo; opere di diversa epoca, in parte trasferite dall’antico Palazzo della Sapienza, in parte realizzate per la nuova Città universitaria negli Anni Trenta, fino alle creazioni artistiche acquisite più recentemente, che rappresentano un patrimonio di grande prestigio e valore culturale. Il progetto Theatron – Teatro antico alla Sapienza è il tema di comunità di questo numero, con un reportage fotografico delle rappresentazioni in Aula magna con la partecipazione di studentesse, studenti, e nel ruolo di attori e nel lavoro di traduzione dei testi classici. E infine, una “visita” al protocollo, per comprendere come questo sistema di numeri ed etichette, generalmente poco frequentato dai non addetti ai lavori, sia fondamentale per tracciare l’intera attività amministrativa del nostro Ateneo e conservarne la memoria, grazie anche ad una affiatata squadra di collaboratori che vi lavora quotidianamente. Buona lettura, Antonella Polimeni |
Università, Roma, La Sapienza |
![]() |
Contribuzione al fondamento della teoria degli insiemi transfiniti |
L'opera di Cantor ha avuto un impatto profondo non solo nella matematica, ma anche in filosofia e logica. Le sue scoperte inizialmente incontrarono resistenza, poiché sfidavano le concezioni tradizionali dell'infinito e della continuità. Tuttavia, col tempo, la teoria degli insiemi transfiniti di Cantor è diventata un pilastro della matematica moderna e della logica matematica, influenzando campi come la topologia, l'analisi e la teoria della computazione. Cantor aprì la strada a una nuova comprensione dell'infinito, mostrando che l'infinito non è un concetto unico, ma presenta molteplici forme e dimensioni. Cantor è stato il primo a formalizzare la nozione di insieme, un concetto che definisce una collezione di elementi distinti, che possono essere numeri, oggetti o qualsiasi altro tipo di entità. Questo concetto è alla base della matematica moderna, in quanto fornisce un modo rigoroso per parlare di collezioni e strutture. Una delle più importanti innovazioni di Cantor è stata l'introduzione dei numeri transfiniti, che estendono la nozione di numero all'infinito. I numeri transfiniti sono utilizzati per descrivere grandezze infinite, andando oltre i numeri naturali. Cantor dimostrò che ci sono diversi livelli di infinito, distinguendo tra infinito numerabile (ad esempio, l'insieme dei numeri naturali) e infinito non numerabile (come l'insieme dei numeri reali). Cantor introdusse il concetto di cardinalità per misurare la dimensione degli insiemi, inclusi quelli infiniti. Scoprì che non tutti gli insiemi infiniti hanno la stessa cardinalità, dimostrando che l'insieme dei numeri reali ha una cardinalità maggiore rispetto all'insieme dei numeri naturali. Attraverso il suo lavoro, Cantor ha esplorato le proprietà controintuitive dell'infinito. Una delle sue scoperte più celebri è il paradosso dell'hotel di Hilbert, che illustra come sia possibile aggiungere un numero infinito di nuovi ospiti a un hotel con stanze già occupate, un esempio che evidenzia la natura peculiare dell'infinito numerabile. |
matematica, logica generale, teoria degli insiemi |
![]() |
La libertà |
John Stuart Mill (1806-1873) è stato uno dei più influenti filosofi e economisti britannici del XIX secolo. Mill sostiene che l'unico caso in cui è giustificato limitare la libertà di un individuo è quando il suo comportamento può causare danno ad altri. Questo è noto come il principio del danno. Secondo Mill, "la sola ragione per la quale l’umanità è giustificata, individualmente o collettivamente, nell'interferire con la libertà d'azione di uno qualsiasi dei suoi membri, è l'autoprotezione". Non è sufficiente che qualcuno possa danneggiare sé stesso o compiere un atto che altri trovano immorale; la società non può interferire a meno che l'atto non danneggi gli altri. Mill difende strenuamente la libertà di pensiero e di parola, considerando queste libertà essenziali per il progresso umano. Egli sostiene che il confronto tra opinioni diverse è fondamentale per raggiungere la verità e che anche un'opinione minoritaria o apparentemente sbagliata ha un valore, poiché può contenere una parte di verità. La libertà di espressione, secondo Mill, non solo contribuisce alla scoperta della verità, ma anche allo sviluppo delle capacità intellettuali e morali degli individui. Mette in guardia contro il rischio della tirannia della maggioranza, ossia il pericolo che una maggioranza imponga la sua volontà e le sue opinioni su una minoranza, soffocando così le differenze individuali. Secondo Mill, la società deve proteggere gli individui non solo dall'oppressione dello Stato, ma anche dalle pressioni sociali che possono essere altrettanto dannose per la libertà individuale. Mill attribuisce grande importanza allo sviluppo dell'individualità. Egli crede che la libertà personale e l'autonomia siano cruciali per il benessere e il progresso umano. Solo quando gli individui sono liberi di perseguire i propri interessi e di sperimentare vari modi di vivere possono crescere come esseri umani. Questa libertà di sperimentare e di sviluppare la propria personalità, secondo Mill, non è solo un diritto individuale, ma anche un vantaggio per l'intera società, poiché contribuisce al progresso collettivo. Mill riconosce che lo Stato ha un ruolo nel mantenere l'ordine e prevenire il danno, ma insiste sul fatto che il potere governativo deve essere limitato. Ogni volta che lo Stato esercita un potere coercitivo, deve dimostrare che tale coercizione è necessaria per proteggere la libertà e la sicurezza di altri. Altrimenti, l'interferenza statale è ingiustificata. L'opera di Mill è una delle difese più forti e articolate della libertà individuale contro l'ingerenza dello Stato e della società. La sua concezione della libertà ha influenzato in modo duraturo il pensiero liberale, e molti dei suoi principi sono ancora oggi discussi nel contesto delle libertà civili, dei diritti umani e del dibattito politico contemporaneo. Mill ha fornito un contributo essenziale non solo nel contesto della teoria politica liberale, ma anche nell'etica utilitarista, di cui è stato uno dei principali sostenitori. Il suo pensiero continua a essere studiato e dibattuto per comprendere il delicato equilibrio tra libertà individuale e responsabilità collettiva. |
scienze politiche, scienze sociali, liberismo |