Ieri sera, 4 settembre, è successo qualcosa di nuovo a Varese: in Piazza Monte Grappa già dalle 20:30 si respirava un’aria diversa dal solito. Molte persone si avvicinavano al punto di incontro e nell’arco della serata sono arrivate famiglie, giovani, adulti con bandiere della Palestina e senza nessun altro simbolo di appartenenza. Quello che li univa era la voglia di partecipare.
A presentare la serata c’era Marco Zangirolami di Mediterranea Varese. L’incontro era stato organizzato inizialmente per dare sostegno alle barche che avrebbero dovuto partire da Catania. In realtà la loro partenza, per motivi organizzativi, è stata posticipata di qualche giorno. Questo non ha impedito agli organizzatori, sfidando anche il maltempo, di trasformare l’appuntamento in un momento di condivisione e di confronto. Un’occasione per conoscere meglio la Global Sumud Flotilla, per ascoltare testimonianze e interventi da parte di chi sta sostenendo questo evento straordinario che non ha precedenti nella storia.
Per me è stata un’esperienza molto interessante ed emozionante. Tante associazioni, alcune piccole e altre più strutturate, si sono incontrate per fare sentire la propria voce. E poi tante persone comuni, liberi cittadini che hanno trovato il coraggio di unirsi a loro per manifestare il loro dissenso, la loro indignazione per quello che sta accadendo in Palestina e per cercare di dare una mano.
Inizialmente è intervenuta Roberta Gualtieri, portavoce di Global Movement to Gaza, che ha raccontato come si è arrivati a questa impresa, grazie all’iniziativa di persone tenaci e coraggiose. Mi hanno colpito molto le sue parole e il riferimento alla scintilla che innesca le rivoluzioni.
La presenza fisica delle persone che ieri sera erano in piazza, l’impegno di tutti i volontari organizzati da Francesco Scagni, che la settimana scorsa hanno raccolto le tonnellate di cibo dirette a Genova per l’imbarco, la condivisione sui social, il gruppo che si è formato per organizzare questo movimento in divenire, chi si è imbarcato mettendo a rischio la propria vita in direzione della Palestina, tutto questo è un risultato incredibile. Nessuno se lo aspettava, neanche la Global Sumud Flotilla.
Quello che possiamo fare ora, tutti insieme, è continuare a tenere viva l’attenzione del mondo su quanto sta accadendo, fare da scorta mediatica alla Flottilla, visto che i media tradizionali non se ne occupano o lo fanno marginalmente.
Tony La Piccirella, portavoce della GSF in collegamento telefonico da una delle barche, ha raccontato come sia stato incredibile, nel giro di pochissimo tempo, organizzare questo viaggio con persone di ogni nazionalità per uno scopo chiaro e preciso. Ha chiesto di tenere alta l’attenzione e la piazza ha manifestato la vicinanza a tutti coloro che si sono imbarcati, con applausi, grida e slogan pro Palestina: l’entusiasmo era contagioso.
Sono intervenute anche molte altre persone legate ad associazioni del territorio e non solo: Martina Grassi e Ilaria Gervasini di VACheLotta, Francesca di Fridays For Future, Ila di ASMI (Associazione Studenti Musulmani Insubria), Silvia del collettivo FemVA e Alessandro Giordano di Agorà .
Mi ha colpito molto la presenza dei giovani, quei giovani che spesso vengono etichettati come indifferenti, ma che invece ho trovato preparati, impegnati, coraggiosi e organizzati.
Un altro intervento che mi sento di segnalare è quello di Antonio Avilio di Mediterranea Saving Humans di Varese, che ha sottolineato una cosa molto importante: siamo dalla parte giusta e non dobbiamo avere paura di dirlo forte. Non si può più far finta di niente e se i governi non si muovono, ma spendono solo parole superficiali e ipocrite, noi singole persone, unite e organizzate possiamo invece fare molto.
“Libertà è partecipazione” cantava Giorgio Gaber e allora mi voglio augurare che quello che ho visto ieri sera in Piazza Monte Grappa a Varese sia solo l’inizio di un progetto più grande: l’unione di queste piccole realtà e dei cittadini comuni che finalmente hanno trovato uno spazio di condivisione che può essere messo a frutto con la partecipazione di tutti, nonostante i temporali.